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Il delitto di Roma e le sue connotazioni omosessuali: l'opinione di Zander Craze

In Europa dilaga l'estrema destra del linguaggio omofobo e xenofobo, la destra del populismo e dei discorsi facili




Y OMO?


LA CONNOTAZIONE "OMO" DEL DELITTO DI ROMA

di Zander Craze

Marco Prato, uno dei due carnefici nel delitto
del Collatino

Luca Varani, la vittima seviziata

Un mio amico appassionato di storia mi ricorda che l'altro ieri, 15 Marzo, cadeva la storica giornata chiamata "le Idi di Marzo" che, oltre all'inizio della primavera nel calendario romano, segna l'uccisione di Gaio Giulio Cesare nel 44 a.C.

Subito quel "Gaio" mi fa sorridere, soprattutto pensando all'iconico nomignolo cesareo che mi è sempre rimasto in mente fin da piccolo, ovvero: marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti!
Ebbene sì... La leggenda vuole che girassero chiacchiere su uno dei pilastri della storia romana e quindi italiana... Giulio Cesare (Gaio!) poteva essere bisessuale.

Per chi a questo punto, come me, pensasse alla cultura greca, direi che non c'è niente di strano, no? Gli antichi greci erano notoriamente di costumi sessuali molto più aperti, addirittura l'amore tra un vecchio saggio e un giovane fanciullo era norma per quella civiltà antica da cui deriva anche la nostra.

Detto ciò, mi rifrullano in testa i ricordi delle lezioni di storia che tanto detestavo da piccolo, perché c'erano un sacco di date che non mi piaceva imparare a memoria e poi perché la guerra non mi ha mai entusiasmato molto, e sappiamo bene che la storia ci viene raccontata a scansione di guerre, tante e tante guerre che ci hanno portati ad oggi...

Se penso all'omicidio di Roma, quello di cui tutti stanno parlando da una settimana a questa parte, non posso estrapolare questo accadimento dal clima di tensione sociale in cui viviamo ultimamente nel nostro paese: quella che la gente dei piccoli centri di provincia come quello da cui provengo io chiama LA GUERRA DEI POVERI, siano essi poveri di portafogli o di ideali!

Ciliegina sulla torta di questo periodo storico confusionario, un decreto legge per cui si è manifestato in piazza (chi con la bandiera arcobaleno e chi con la Bibbia in mano) che ha portato a un dibattito ancora aperto sulla genitorialità, sulle adozioni, sulla fecondazione, sulla sessualità dei cittadini... Insomma, un delirio di opinioni che dopo un po' fanno solo venir voglia di chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie!

Ma come? In un momento così delicato? 
Nascondere la testa sotto la sabbia invece di lottare?
Dov'è finito tutto il nostro glorioso passato di battaglie, 
conquiste e imperi che abbiamo studiato sui libri?

Quando l'Impero Romano ha cominciato il suo processo di declino per lasciare spazio alla nuova forza dominante, la Chiesa Cattolica, tutta una cultura pagana fatta di divinità furbette che scherzavano col sesso e con l'amore, nata nella mediterraneità del nostro bellissimo e climaticamente gradevole territorio, è stata sostituita dal Dio della Bibbia! E sappiamo tutti che questo Dio non è così simpatico e pazzerello come quelli di prima, ma è leggermente più serioso e alquanto vendicativo se lo si fa arrabbiare!

Così per i secoli a seguire le persone sono state abituate a vivere con lo stigma del peccato originale, che ci ha resi mortali, e la convinzione che il matrimonio cristiano, votato alla procreazione e alla dottrina nella fede in Dio, sia il sigillo con cui il nucleo della famiglia trova la sua collocazione nel mondo, un mondo eterosessuale che non fa sesso per piacere, ma fa l'amore per dovere!

Qualcuno si chiederà: ma tutta questa lezione di storia 
cosa centra con quel povero 23enne ammazzato?

A parer mio, il polverone che si è alzato intorno a questo delitto, creando dibattiti sulla natura perversa degli omosessuali che fanno orge e si drogano "come se non ci fosse un domani" (mai situazione fu più azzeccata per usare questo modo di dire!) è frutto di una radicata cultura cristiana (spesso sventolata solo per scopi politici) che permea il nostro Paese. Lo Stato italiano dovrebbe essere laico, ma purtroppo il Vaticano esercita ancora un grande potere sulle menti di molte persone, rendendole incapaci di vedere le cose per quello che sono.

L'omicidio Varani è un brutto esempio di persona sbagliata nel momento sbagliato, al posto sbagliato. Non centra quale fosse l'orientamento sessuale dei due aguzzini, qui si parla di violazione del diritto alla vita da parte di due cittadini maschi adulti in grado di intendere e di volere, probabilmente alterati da sostanze eccitanti, ma diciamocelo: se la droga rendesse le persone assassini si consumerebbero stragi ogni fine settimana e non solo!

Le droghe sono state create per dare benessere temporaneo alle persone, certo poi l'abuso porta a conseguenze che possono essere anche gravi, così come si può diventare obesi, diabetici e morire d'infarto se non si ha un'alimentazione sana e bilanciata.

Di certo il nostro caro Mario Adinolfi, quando se la prende con il Gender come se fosse un virus, forse non si rende conto che l'unica patologia di cui dovrebbe preoccuparsi è la sua obesità, che tra l'altro mi sembra ad uno stadio parecchio preoccupante!

Tolto questo sassolino dalla scarpa, tiriamo le fila del discorso: siamo in Italia e sappiamo bene che il nostro sport preferito dopo il calcio è l'opinionismo! Le nostre bacheche virtuali al momento dell'indignazione si infuocano di parole maiuscole che offendono ma non colpiscono, alimentando rabbia che verrà riversata su altri fiumi di parole al vento, ma che effettivamente continuerà a macinare dentro le persone, rendendole cattive, violente, incapaci di riflettere in modo intelligente e pronte a sputare veleno su chiunque si esprima in modo diverso dal proprio!

I motivi di questa rabbia? La crisi dell'occupazione, l'immigrazione, la fuga dei cervelli, il capitalismo che ci rende schiavi del sistema, l'ISIS, la divisione fra Nord e Sud, quella tra chi si veste Dior e chi si veste Piazza Italia, i cibi cancerogeni, l'istruzione e la scuola che fanno acqua da tutte le parti, la televisione fatta con i piedi solo per veicolare i messaggi promozionali degli sponsor, la chirurgia estetica e i modelli estetici disumanizzanti, la sfiducia nella classe politica che si dimostra sempre più corrotta e incapace di fare il suo dovere in modo sano, pulito ed esemplare… E si potrebbe continuare per ore!

Sono riuscito a farvi stancare? BENE! Perché è proprio questo il nocciolo della questione: siamo talmente stressati da tutti i casini che ci assalgono appena mettiamo il naso fuori dalla porta di casa o ci colleghiamo alla rete per renderci conto del delirio cosmico dilagante ed imperante, che non riusciamo a distinguere il vero dalle bufale e il giusto dal terribile. Dobbiamo lavorare, pensare alle tasse, avere un'immagine curata, essere socialmente produttivi, fare attività fisica, fare serate tutti i weekend e andare in vacanza tutti gli anni: il nostro stile di vita caotico e frenetico non ci permette di avere il tempo e la quiete per far sedimentare le informazioni e pensare. Assurdo vero?

Siamo talmente abituati a tirare avanti il carretto lamentandoci per qualsiasi cosa, che crederemo a tutto quello che ci diranno, se lo faranno in modo convincente o anche solo se, come fa Vittorio Sgarbi (che più parla e più si dimostra la persona spregevole che è), ce lo ripeteranno in tono perentorio senza lasciarci la possibilità di sentire altro.

Cosa penso quindi della connotazione "omo" nel delitto di Roma? FUFFA!

Il 29 febbraio una donna (e madre) camminava per Mosca con in mano la testa di una bimba di 4 anni! Di certo il suo orientamento sessuale non faceva testo, come non fa testo in nessun delitto: un ASSASSINO è SOLTANTO UN ASSASSINO!

E per chi ancora vuole far notizia arrampicandosi sugli specchi, ho uno scoop: è probabile che Foffo e Prato nell'euforia del loro festino gay stessero ascoltando un greatest hits di Rita Pavone! Non mi stupirebbe se ascoltando "Datemi un Martello" i due avessero dato il via a tutto quello che poi è successo...

Sperando di non aver annoiato troppo, auguro pace e bene a tutti!

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