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Termometro della libertà televisiva: dei profilattici, dei cuochi gay e di altre storie...

Spyros masterchef

Chi di voi è un abbonato SKY ha avuto la possibilità di seguire la prima edizione italiana di Masterchef, ennesimo reality sul mondo culinario in cui una schiera di cuochi amatoriali viene messo sotto le grinfie di tre chef di alto profilo.

La prima edizione, appena conclusasi, ha visto la vittoria del concorrente Spyros Theodoridis. Spyros è gay ma a nessuno importa (ecco come avrei voluto intitolare il post prima che decidessi di aggiungere altri argomenti) ed è giusto e bello così! Questa è la società del futuro, quella famosa, della quale spesso parliamo. Insomma, quella stessa società che non considera con chi vai a letto per giudicare le tue qualità.


Quello che mi ha colpito è la tranquillità con cui SKY ha saputo gestire la finale. Infatti, in trasmissione erano presenti anche amici e parenti dei due finalisti e, nel caso di Spyros, anche il "fidanzato", uso il termine utilizzato dalla trasmissione nei sottotitoli. Già, perchè il compagno di Spyros commentava, discuteva ma il bello è che non veniva censurato! Mi sembrava di essere in Danimarca, Olanda... Ho dovuto guardare fuori dalla finestra, giuro!

Poi succede, però, che la televisione nazionale impone il veto sul salvalavita pischelli, e ci vuole un eroe sfortunato, uno di quelli presi a prestito dal Dumas o dalla letteratura picaresca, un eroe tragicomico all'italiana come Fiorello per riportare tutto alla normalità, se di normalità si può parlare, vista anche la delicatezza del tema...


Sono tornato in Italia, ecco. 

Capita, poi, che facendo zapping capiti su FOX e mi capiti di assistere ad uno show sperimentale, altro non posso dire, che vede protagonisti due supereroi gay in un mondo surreale, o quasi. Però qui mi sento più in America, dove tutto deve essere show per forza. Stiamo parlando di Super G:

flop tv

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