Venerdì scorso abbiamo pubblicato l'intervista esclusiva che il fotografo Verner Degray ci ha concesso.
Oggi la pubblichiamo in italiano così che tutti possiate leggerla comodamente sul vostro divano...
O sulla tazza... O.O
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D. Ciao Verner, parliamo della tua arte: perché hai iniziato a fotografare e cosa ti piace fotografare?R. Mi sono avvicinato alla fotografia come un pittore inizia a dipingere. Ho fatto studi d'arte visiva prima di iniziare l'architettura d'interni, in quel momento ho scelto la fotografia. Avevo bisogno in questo momento di esternare le mie emozioni, i miei sentimenti e la fotografia mi sembrava il modo più diretto, il più adatto per questo. Mi diressi verso la fotografia del nudo artistico maschile perché per me è quello che mette in risalto al massimo il corpo umano. Ho un profondo bisogno di far risaltare il corpo umano nella sua integralità.D. I tuoi scatti sembrano celebrare il nudo e la bellezza maschile: cosa vuoi dirci?R. Gli esseri umani sono complessi, in particolare gli uomini (questo è solo il mio punto di vista)... L'uomo possiede per me lati molto contraddittori: tra forza e debolezza, amore e odio, dolcezza e violenza... E' questo è quello che voglio mostrare! Mettendo maschi nudo davanti al mio obiettivo, mi sembra che possa capirli meglio. Mi piace pensare che le mie fotografie sono ciò che il modello sente nel suo profondo dietro al mio obiettivo. Voglio che le persone che guardano le mie foto possano vedere qualcosa di diverso da un corpo, anche se questo ha superba bellezza.D. Quindi c'è anche un po' di erotismo nella tua arte: qual è la "perfetta scena erotica" nella tua mente?R. Per me non c'è niente di più erotico di un bel muscolo sotto una bella luce, una curva o un'espressione evocativa. Questo è certamente quello che cerco di trasmettere nella mia arte.D. Chi è il tuo modello/corpo perfetto tra quelli che hai fotografato? Qual è la tua copertina preferita?R. Il mio modello preferito è spesso l'ultimo con cui ho lavorato, ma devo dire Warren e Nicolas, per me hanno qualcosa di più. In ogni caso, direi i modelli coi quali amo lavorare e che capiscono molto quello che voglio da loro, che non hanno paura di essere naturali, che rivelano di più a me. Ho molte difficoltà a commentare le foto che preferisco, ma io amo soprattutto le immagini del mio ultimo shot con Corentin che potete trovare sul mio sito (quella con un corno sulla sua gola).D. Viaggi molto per lavoro? Dove abiti? Ti piace il tuo paese? E' ok per il tuo lavoro?R. Io non viaggio abbastanza a mio parere! Vivo a Tahiti, in Polinesia Francese: una favolosa isola, bella, dove penso che tutti vorrebbero andare, ma vorrei lavorare molto anche fuori. Sono a disposizione di coloro che vorranno, non importa dove. Il viaggio è il modo per aprire la mente e aiuta a evolvere il mio lavoro.Il mio lavoro, poi, è veramente ben accolto qui, mi colpisce sempre quando ricevo i complimenti dalla gente del posto...D. Oggi qual è oggi il ruolo e il significato della fotografia?R. La fotografia è una forma d'arte importante, deriva direttamente dalla pittura accademica a mio parere. Oggi, in un momento in cui tutto accade in fretta, in cui guardiamo il ciclo della vita, penso che sia un bene per le persone fermarsi un attimo di fronte a una fotografia, per prendere tempo per capire. Direi che la fotografia è sempre più popolare con lo sviluppo di internet. Chiunque ora può entrare a contatto con questa arte con un click e questo aiuta a svilupparlo. Permettono anche alla mia fotografia di trasmettere un messaggio di tolleranza, aiuta ad aprire la mente: allora penso che l'interesse comune sia quello di continuare a condividere la nostra passione.D. Lavori per degli stilisti? Cosa ne pensi della moda?R. No, non lavoro per la moda. Non che io non voglia, ma Tahiti è lungi dall'essere in prima linea di moda. Sarei felice di farlo. La moda per me è spesso un riflesso della società. Non possiamo ignorare o non capiremo dove siamo diretti.D. Parliamo di arte in generale: hai artisti favoriti? Da chi o cosa ricevi i maggiori stimoli per lavorare?R. Sono un fotografo ispirato in generale. Ho bisogno di guardarmi molto intorno per il lavoro. Nella pittura mi piace particolarmente Gustave Caillebolle e Frederic Bazille, pittori impressionisti del 19° secolo. Le prime immagini di arte che ho visto in vita mia sono quelle di David Hamilton, avevo 8 o 9 anni e stavo guardando il libro dei miei genitori. Mi ha ispirato molto nel mio lavoro.Ma tutto intorno a me mi ispira: musica, eventi, film, etc.Ho visto 50 sfumature di grigio e davvero mi ha toccato e ho anche preparando un servizio su quello che ho provato durante la visione di questo film.D. E per quanto riguarda la tecnologia: siamo tutti fotografi oggi?R. Sinceramente no! Se è vero che tutti possono utilizzare una buona macchina fotografica, condividiamo sui social network un sacco di foto con l'aiuto del nostro smartphone, non siamo tutti fotografi. Un fotografo è più di un amante della tecnologia. Un fotografo è un artista, un uomo con dei messaggi, con particolare creatività. Siamo fotografi, a mio parere, quando cominciamo a dare un messaggio, un'emozione. Tutto il resto è solo immagine, niente di più. Premere un pulsante, senza riflettere è quello che si dice rendere l'immagine, non essere un fotografo.
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