In questo fine settimana dovrebbero definirsi i dettagli, ma i giochi sono fatti: ChemChina è il nuovo padrone degli pneumatici italiani!
Con un tema che anticipa l'editoriale domenicale di domani, ossia la fuga della grande industria dall'Italia, ci chiediamo: qual è il nostro futuro? Quello di una Florida degli Stati Uniti d'Europa?
Tronchetti Provera, patròn di Pirelli, almeno fino al 2021 |
Un altro pezzo di Made in Italy che se ne va... Quante volte abbiamo sentito questa frase? Forse troppe... Oggi dobbiamo tirarla fuori dal cassetto e spolverarla, nemmeno troppo per quanto la si usa, per un pezzo di storia industriale italiana e, in particolare, milanese: Pirelli infatti è un nome che almeno da 140 anni a Milano significa fabbrica e non solo! Il grattacielo sede della regione fu costruito in origine come sede della multinazionale italiana e dalle sue molte divisioni sono nati altrettanti giganti, ora indipendenti: Prysmian per i cavi sottomarini e fibra ottica, Prelios per l'immobiliare, ecc... La Pirelli, insomma, si è focalizzata negli ultimi anni nel suo core business, le gomme, cercando di graffiare i concorrenti, anche se il mercato è molto difficile: che fare allora? Puntare sulla qualità, ma ci vogliono i pippi...
Ed ecco che i pippi arrivano: ChemChina, colosso da 70 miliardi di dollari, è pronto a mettere sul piatto 7 miliardi di euro per Pirelli! Vuole il 51% e dichiara di avere un progetto industriale. La speranza, nostra e del governo, è che almeno la testa rimanga in Italia...