L’ex calciatore: «Non mi sono mai vergognato di essere quello che sono». Il governo tedesco: «Nessuno abbia paura»
Mai facile resistere all’omofobia negli spogliatoi
Dal Corriere:
Thomas Hitzlsperger fa coming out. L’ex calciatore di Aston Villa, Stoccarda, Bayern Monaco Everton e Lazio, con un passato anche nella nazionale tedesca, esce allo scoperto. E, in una lunga intervista al quotidiano tedesco «Die Zeit», dice: «Sono gay». Una decisione, quella di parlare apertamente della propria sessualità, presa per «portare il proprio contributo al dibattito sull’omosessualità tra i professionisti dello sport». Un argomento spesso considerato tabù. «Non mi sono mai vergognato di essere quello che sono», ha spiegato l’ex centrocampista, 31 anni. Non nascondendo però le difficoltà di lavorare in un ambiente in cui le «battute sui gay» si sprecano. E il suo gesto ha ricevuto gli elogi del governo tedesco, attraverso la portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert: «Nessuno deve avere paura a dichiarare la propria sessualità».ALTRI COMING OUT - Non è la prima volta che una stella dello sport fa coming out. Appena un mese fa, Tom Daley, 19enne campione nei tuffi, disse di essere omosessuale. L’anno scorso fu la volta di Robbie Rogers, 27 anni, centrocampista del Leeds. «Mi domando cosa sarebbe accaduto se avessi annunciato che sono gay continuando a giocare», aveva detto l’ex calciatore. «I tifosi allo stadio non me l’avrebbero fatta passare liscia. E nel calcio ho incontrato allenatori che dicevano, “non passare la palla come un frocio”, per cui sono certo che non sarebbe stato facile».TABU’ - In Italia in molti si ricordano (l’infelice) battuta omofoba di Antonio Cassano, durante Euro 2012 («Froci? Problemi loro. Spero non in nazionale», disse l’azzurro durante una conferenza stampa). In Germania, nel 2012, un giocatore della Bundesliga, intervistato dal magazine «Fluter», ammise sotto anonimato di essere costretto a nascondersi («Sono omosessuale, ma sono costretto a recitare ogni giorno», disse, «se la mia sessualità diventasse pubblica non sarei al sicuro, ma non so se sarò in grado di mantenere per tutta la carriera questa continua tensione fra il modello di giocatore eterosessuale e la possibile scoperta»). Parole amare e cui tentò di rispondere la cancelliera Merkel («Tutti coloro che si assumono il rischio e che hanno il coraggio (di rilevare la propria omosessualità, ndr) devono sapere che vivono in un Paese dove non c’è nulla da temere»).