Siamo la YouPorn generation?
Dylan Sprouse
,
foto amatoriali
,
giovani
,
iPhone
,
riflessioni
,
selfie
,
Still
,
WEBCAM
Edit
Selfie è ormai un termine entrato nell'uso comune.
Uno specchio, un cellulare e il gioco è fatto.
Il cellulare con la fotocamera ha cambiato il modo di approcciarsi al sesso. Skype da strumento di comunicazione si è tinto di rosso. Per non parlare di Cam 4, Chatroulette...
Pochi giorni fa abbiamo parlato di Dylan Sprouse (qui il post dell'Intruso).
Il nudo finito per errore su internet diventa motivo per ribadire di "essere orgoglioso dei propri progressi", di sentirsi bene, e quindi di non aver fatto nulla di sbagliato. Devo dargli ragione.
Forse però c'è qualcosa che è stato tralasciato: l'emulazione.
Quello che può riportare alla ribalta un attore semi scomparso può affossare l'esistenza di un ragazzino paffutello o di un qualunque adolescente che sceglie di vivere il sesso dentro la propria cameretta.
Non voglio essere bacchettone, ognuno è libero di fare ciò che vuole, e non bisogna mai vergognarsi del proprio corpo. Vorrei solo che se anche un giovane, uno solo ribadisco, mi legge in questo momento, vorrei che capisse che il sesso ha le sue tappe, la sua sensorialità. Tutti sbagliamo, ma è bello farlo in due, toccandosi, annusandosi, provando la dannata ebbrezza di sentire gli occhi e le mani di un'altra persona sul proprio corpo.
I selfie lasciateli a chi ha l'età e la maturità giusta!