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Le ricette di Chef Rubio di Unti e Bisunti: La cacio e pepe in LIS

Una cacio e pepe così non l’avete mai sentita. E il merito va a Gabriele Rubini, alias Chef Rubio. È conosciuto così, oltre che per i suoi tatuaggi, per Unti e Bisunti, ma si dovrebbe dire di più in merito...




Partendo dalla Cacio e Pepe, per l’appunto. Un piatto che dà il via a un progetto che potrebbe ampliarsi a breve. L’idea è semplice, ma nessuno ci aveva pensato prima, e la cucina è solo un pretesto. 



“Voglio sfruttare la notorietà che ho raggiunto per dare voce a chi non ce l’ha. A chi non vive sotto i riflettori, ma viene emarginato perché ha delle debolezze”. Ci aveva pensato già da bambino. “Se un giorno sarò famoso – disse – cercherò di fare in modo che non ci siano bambini emarginati”. L’aveva molto colpito Consuelo, una ragazzina che anche se più grande era rimasta alle elementari, dove le era garantito il sostegno. “Chiunque ha delle debolezze – dice Rubio oggi – solo che quando si è piccoli vengono accentuate. Penso a quei bambini che vengono esclusi dai giochi o dalla vita di classe perché diversi. Avrei voluto fare qualcosa prima. Ma sono ancora in tempo”. Così si è messo a studiare: da un anno e mezzo, e con l’aiuto di Debora, studia la lingua dei segni. “Ho pensato di replicare le ricette più famose nella lingua dei segni. Non è facile, il lavoro è complesso ma sento che sia un bel modo per dare a queste persone un po’ più di attenzione. Ci vorrebbe poco, solo un po’ più di sensibilità. Basta pensare che i bambini farebbero pochissima fatica ad imparare: hanno una mente allenata ed elastica, sarebbe bello se questa lingua fosse insegnata nelle scuole. Sarebbe una svolta: sarebbe come dire alle persone sorde che non devono più adattarsi a noi. Non dovrebbe essercene il bisogno”.



Quindi torniamo alla Cacio e Pepe di Chef Rubio, un godibile tutorial di poco più di 3 minuti, in cui il cuoco tatuato segnando in LIS elenca ingredienti e utensili necessari per la realizzazione della pietanza, per poi spiegarne procedura, realizzazione e impiattamento. E non c’è spazio per gaffe culinarie: la ricetta pur essendo semplice, troppe volte viene stravolta, o malamente rielaborata. Questa è una Cacio e Pepe verace: niente olio, né panna e men che meno burro. Come detto, la Cacio e Pepe è la prima di una serie d’iniziative che Chef Rubio continuerà a produrre su sua iniziativa, parallelamente agli impegni pubblici e televisivi. Un progetto realizzato grazie alla collaborazione dell' ISSR - Istituto Statale Sordi, prima struttura e scuola pubblica per sordi attiva dal 1784 a Roma. Un modo per sostenere la campagna per il riconoscimento della LIS come una lingua ufficiale, come previsto dalla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità del 2006 e come già avviene in altri 44 paesi del mondo.

foto: Alfonso Franzò
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