L'ira dei fondamentalisti cattolici si abbatte in queste festività su due icone italiane: la tv nazionale e il blog di informazione gay più seguito
Dopo la battaglia per il presepe, quindi, l'attenzione si abbatte sui canali di informazione, ma la reazione come sempre lascia delusi e perplessi
Soprattutto noi che ci lavoriamo, abituati ormai al lassismo e al menefreghismo dell'italiano medio. Lascia perplesso vedere come, di fronte a un energico attivismo dei movimenti di estrema destra e di matrice fondamentalista cattolica avversi al diverso e fedeli alla tradizione più populista che popolare, non ci sia un'adeguata risposta dall'altra parte!
Il caso Rai. Durante la serata di Capodanno condotta da Amadeus su Rai 1, tra i messaggi mandati dai telespettatori via SMS scappa un porcone: non sia mai! Il Vaticano lancia l'allarme
La TV pubblica
è ormai fuori controllo!
Rimosso l'addetto al controllo dei messaggi e criticato il direttore generale Campo Dall'Orto, ma dal governo tutto tace, nessun richiamo al rispetto dei reciproci ruoli e alla non ingerenza.
Il caso Gayburg. Il noto blog di informazione LGBT è da tempo nel mirino di associazioni che si richiamano alla famiglia tradizionale. Il blogger lancia l'allarme e riceve la solidarietà dal sito Gay.it, ma la comunità LGBT italiane langue e difficilmente si muoverà finché non sarà toccata nei suoi reali interessi.
La polemica sul presepe. Prima di Natale manifestazioni pro e contro il presepe nei luoghi pubblici ha reso evidente essenzialmente due cose: una profonda ignoranza e la lontananza abissale con un stato laico alla francese.
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