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LITTLE ROK - intervista allo stilista dietro alla linea di costumi!

Interviste


Nascere al Sud, crescere al centro e venire a Milano per una scommessa... In queste poche, ingiustamente sintetiche parole, si può racchiudere la presentazione a chi sta dietro al marchio tutto italiano LITTLE ROK, nome ormai divenuto celebre, soprattutto per le estati di chi ha qualcosa da mostrare...


LITTLE+ROK


E così, grazie anche alle meravigliose foto del nostro amico Roberto Chiovitti, scopriamo un'avventura nata non molto tempo fa...

 ... E grazie anche al fisico imponente di Roberto Bertolini! :P

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D. LITTLE ROK sta diventando un marchio "icona" in tutto il mondo, avete postato immagini di spedizioni per Israele, di shooting di modelli con vostro intimo... Da dove nasce questa "pazza idea" di mettersi in proprio in Italia?
R. Intanto diamoci del “Tu”. Beh, grazie, “icona” non so, ma sicuramente sono riuscito a ritagliarmi una bella fetta eterogenea di mercato in pochissimo tempo e attraverso tutto il globo. Ormai il web ti consente di non avere confini: ho spedito i miei prodotti dalle Hawaii a Sydney, passando per entrambe le coste e il cuore dell’America, Canada, tutta Europa comprese Svezia e Norvegia, Turchia, Israele e Libano.
Verissimo, mettersi in proprio in Italia sta diventando una “pazza idea”, ma è il mio Paese e sono fiero di poter contribuire ad esportare i nostri prodotti, l’ingegno in primis, nel mondo.
D. Sei anche un grafico. Come concili tutti i tuoi impegni?
R. Ecco… bella domanda… infatti non riesco a conciliare proprio tutto: il frigo si riempie a settimane alterne e i panni sporchi non vogliono entrare in lavatrice da soli (sopperisco con un guardaroba infinito). A parte gli scherzi in effetti le mie giornate sono molto piene: in questi anni ho avuto il piacere di disegnare “pacchetti” di collezione anche per marchi esteri come Desigual, per il marchio sportswear tedesco Torchpack creato qui in Italia grazie a Matthias Unterkircher, mio amico e braccio destro,  nel 2009 ho avuto il piacere e l'onore di vestire, col marchio Murphy&Nye, il Team di AZZURRA nella Louis Vuitton Cup (e hanno pure vinto), e diversi altri clienti per cui disegno e che seguo parallelamente a LITTLE ROK.
D. Oggi bisogna essere sempre in forma per mostrarsi sempre di più, anche sui social: piacere, vanità o schiavitù?
R. Il concetto di essere in forma è sempre molto ampio e i social amplificano molto il tutto. Piacere innanzitutto a se stessi: è impossibile piacere a tutti e se si acquisisce questa consapevolezza si rimane sani di mente; vanità giusto quella che ci lascia il raziocinio di pubblicare la foto migliore rispetto alle altre; schiavitù mai: ci sarà sempre qualcuno più bello, giovane e più in forma di te… facciamocene una ragione!


D. Torniamo alla vostra linea. Raccontaci un pò di retroscena, cose che non ti saresti mai aspettato, intoppi imprevisti o exploit, sorprese da personaggi celebri...
R. Intanto non mi sarei mai aspettato che da un disegno fatto per gioco per un amico sarebbe nato tutto questo. Poi la mia amicizia con Roberto Chiovitti mi ha portato ad avere la sua firma sulle prime immagini di comunicazione, da lì l’interesse di fotografi internazionali per il mio Brand e DJ di tutto il mondo che amano suonare con addosso una mia canottiera.
Intoppi molti, tra cui durante l’ultimo servizio fotografico fatto alle Cascate di Riva di Tures, in Alto Adige: dopo aver mosso tutto il Team, modelli, fotografo, regia video e tutti i collaboratori, arrivati sul posto il diluvio… tutto rimandato di una settimana e modello con febbre altissima. Ma poi il risultato ti fa dimenticare tutto e ci si ride sopra. 
D. Vivi a Milano: ti piace la tua città? Che pregi e che difetti ha secondo te? Cambieresti qualcosa oppure cambieresti direttamente città?
R. Io sono un calabrese, trapiantato a Roma per 24 anni e da un anno e mezzo a Milano (anche se ci lavoro da tre anni): beh, Milano è una città perfetta per lavorare, molto più piccola di Roma (della cui bellezza non si discute). Ho la fortuna di muovermi spesso per lavoro in tutta Italia, Berlino e Barcellona: non cambiarei nulla, ciascun posto ha il suo fascino. E poi la città è composta in gran parte dalla gente che frequenti…
D. Concludo con una richiesta doppia: obiettivi per il futuro e una parola per chi vuole buttarsi!
R. Nel mio futuro c’è uno Studio di Design a Milano con Matthias, che è un abile modellista e stilista, e uno Show-Room LITTLE ROK. La linea si arricchirà piano piano di nuove cose in modo da stuzzicare sempre più la clientela affezionata e acquisirne di nuova.
Per chi vuole buttarsi dico di farlo tranquillamente, ma con cognizione di causa: dietro un successo c’è moltissimo lavoro, rinunce e tanti sacrifici, oltre ad esperienza e professionalità (lavoro in questo campo da 20 anni di cui i primi 4 di comunicazione pubblicitaria). Non bisogna essere in grado di fare tutto da soli, ma avere l’umiltà di affidarsi a professionisti.
Detto questo ti ringrazio molto della piacevole chiacchierata!

roberto+bertolini

roberto+bertoliniroberto+bertolini

roberto+bertoliniroberto+bertolini

LITTLE+ROK

giorgio+manzoni

Ma grazie a te, caro! Concludo anche io aggiungendo che farsi i selfie LITTLE ROK è diventato virale! Anche il nostro amico Andrea Mangieri non ha resisito... :D

LITTLE+ROKandrea+mangieri

LITTLE+ROK

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