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Donatella Versace si mette a nudo su D

Moda

 
Sono e resto un’insicura. Da quando Gianni è morto e ho preso il suo posto, però, ho imparato a dominare la paura: c’è, ma la nascondo. Anche perché ho voluto la bicicletta, e ora pedalo!

Ecco come inizia la bellissima intervista che D (di Repubblica) dedica alla stilista e ormai icona Donatella Versace.


E' una Donatella inedita. Si mette a nudo rivelando i suoi errori, le cadute, ma anche la visione che ha per la maison e la voglia di far risollevare il proprio paese.

GLI ERRORI
Ho sbagliato tanto, all’inizio: avevo gli occhi del mondo addosso, davano il marchio per finito, ma io mi ci sono attaccata con le unghie. Sperando di fare bene davo retta a tutti, e così mi sono persa. Quando ho capito che potevo e dovevo fidarmi di me stessa, tutto è cambiato
L'ISPIRAZIONE
È sempre la prima domanda. Ma cosa credono, io guardo quello che mi circonda, il mio processo creativo è terra-terra! L’arte? Mah, credo che sia anacronistico usarla come riferimento, anche perché oggi le opere più belle sono installazioni: come le trasformi in vestiti? A me interessa la realtà, i Picasso preferirei averli a casa
GLI ABITI E LE DONNE
I miei vestiti devono fare belle le donne. Non strane o “moderne”, belle. Alle modelle chiedo sempre come si sentono con quell’abito, perché in passerella si deve percepire la sicurezza che deriva dal piacersi

LE TOP MODEL
Gianni non ne voleva sapere, ma io, come sempre, l’ho preso per sfinimento. Finì che scambiò Linda Evangelista per una vestiarista, che si convinse che Kristen McMenamy fosse pazza, e quando gli presentai Kate Moss mi chiese se l’avessi scelta perché era bassa come me. Ma aveva capito cosa intendevo: in passerella serve carisma. Altrimenti, sai la noia?

LA FAMIGLIA
Mia madre aveva una sartoria, mio fratello voleva fare lo stilista, io ero nel mezzo. Gianni mi vestiva, mandandomi in giro a Reggio Calabria con la mini gialla, i cuissardes e le mèches: avevo 12 anni! Ma sono cresciuta così, questa sono io

GLI EREDI DI VERSACE
(Fausto Puglisi) È bravo e gli auguro ogni bene, ma dovrebbe crearsi un’estetica slegata dalla nostra. Uno che mi piace è Anthony Vaccarello, che ha una sensualità “versaciana” ma sua: la prossima collezione Versus la farò con lui

L'ATTACCO A SILVIO BERLUSCONI
So che è un’abitudine italiana dare sempre la colpa agli altri, ma se siamo a questo punto è per Berlusconi: ha distrutto la cultura, ha convinto i giovani che il Grande Fratello sia il massimo cui aspirare. Quando vado a Londra da Daniel e vedo come sono i ragazzi lì, divento furiosa. Abbiamo perso 20 anni a inseguire un modello sbagliato e a cercare il successo senza fatica. Che spreco!
      
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