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Le quote rosa sono sessiste!

POLITICA

Daniela Santanché dito medio

Il Parlamento ieri era pieno di donne vestite di bianco, le stesse donne (bipartisan) che hanno bloccato l'Italicum per via dell'assenza delle famigerate "quote rosa". Ma davvero le quote rosa sono utili per l'eguaglianza o in fondo in fondo sono solo un specchietto per le allodole?!


Valerio Pino

A tal proposito ho trovato interessante un articolo dell'Huffington Post scritto da Angela Mauro che enuclea i 5 punti per i quali lei, donna, è contraria alle quota rosa:

1- Trovo sempre allarmante qualunque ragionamento fondato su una idea di differenziazione tra esseri umani: uomini-donne, bianchi-neri, ricchi-poveri e così via. Perché chiedere le quote rosa e non quelle per i senza tetto, per dire?

2- Non mi piace l'idea di 'chiedere al maschio' di avere un posto in lista. Il posto in lista si guadagna sul campo, anche con la solidarietà tra donne, le lotte, la partecipazione.

3- Cosa succederebbe se in una data circoscrizione elettorale emergessero tantissime donne in gamba da candidare, così tante da superare gli uomini in gamba?

4- L'aggravante del dibattito italiano sta nell'aver esaminato la possibilità di uscire dal seminato del 'fifty-fifty' per acconciarsi a soluzioni tipo quella del 60/40, nel tentativo di andare incontro alle resistenze di Forza Italia. Un rimedio peggiore del male, che dovrebbe offendere tutte le donne. Perché qui addirittura si esce dal terreno della parità assoluta, seppur deprecabile se stabilita per legge, per entrare in quello della disparità, che sarebbe assoluta proprio perché messa nero su bianco per legge.

5- Difficile non sospettare una certa strumentalità politica nelle argomentazioni di taluni sostenitori degli emendamenti sulle quote rosa in Parlamento. Ma, si sa, la battaglia politica contiene sempre ampie dosi di strumentalità, purtroppo. E preferisco non addentrarmi su questo terreno. Faccio solo notare che, mentre infuoca la discussione sulle quote rosa in lista, in commissione alla Camera ancora giace il testo contro quella terribile pratica chiamata delle 'dimissioni in bianco' sul posto di lavoro.
Sono felice di leggere un articolo scritto da una donna che la pensa come me. Mi chiedo, basta una legge per sancire la parità dei sessi? E poi che dire delle minoranze: il mondo LGBT, gli extracomunitari, gli invalidi... tutti devono essere rappresentati, facciamo quindi una suddivisione chirurgica 50 a te, 10 a me, 20 a loro? Non credo sia la scelta giusta.
L'unica cosa da fare sarebbe sancire la quota grigia, sì quella della materia grigia!
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