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Tutto sua madre - Trailer italiano ufficiale [HD]




Spassosissima commedia sugeritami da Still, nella quale l'attore Guillaume Gallienne interpreta madre e figlio in un susseguirsi di equivoci...


Ecco la trama:

Guillaume ama sua madre sopra ogni cosa e fino a confondersi con lei, replicandone i gesti, imitandone la voce, ribadendone il potere. Inviso al padre e ai fratelli, prepotenti e virili, Guillaume si convince di essere una ragazza nella solitudine della sua stanza, dove gli vengono in soccorso la principessa Sissi e l'Arciduchessa Sofia di Baviera. Cresciuto da 'diverso' e rifugiato in un mondo immaginario, Guillaume parla come una ragazza, si veste come una ragazza, è delicato come una ragazza, balla la sevillana come una ragazza. Motivo di imbarazzo per quella famiglia bon chic bon genre (good style, good class) che vive e si annoia in un 'area' compresa tra Parigi e Versailles, Guillaume viene allontanato e costretto in collegi maschili, dove scopre a sue spese di essere un ragazzo. Vittima di un fraintendimento crudele e di una valutazione familiare irrazionale, che lo crescono femmina e lo qualificano omosessuale, Guillaume si abbandona confuso e umiliato sui lettini di analisti, psichiatri e ufficiali medici. Alla ricerca della sua identità e della sua voce, troverà il suo posto a tavola e sul palcoscenico del mondo. 
Guillaume calca la scena e drammatizza la vita. Ha quattordici anni, ha trent'anni, è Sissi, è l'Arciduchessa Sofia, è sua madre, è una perfetta ballerina andalusa, è la nonna, è ogni donna che osserva e di cui ammira il respiro sempre diverso e incomparabile. Guillaume può essere tutti ma non è ancora. Cresciuto nel mito della madre, che disorienta la sua identità e orienta le sue relazioni fin dal primo scambio di battute, il protagonista non corrisponde i criteri di virilità del padre e il desiderio di avere una figlia della madre. Ma Guillaume è un bravo figlio e prova ad accontentare le due parti, precipitando in un conflitto interiore e identitario. Aspettative e condizionamenti segnano allora la vita dell'attore francese, che scrive, dirige e interpreta una commedia autobiografica sulla ricerca dell'identità nel cuore femminile della Spagna di Almodóvar, negli arredi preziosi dell'Inghilterra di Ivory o nella potenzialità drammatica della romantica Sissi. Perché la vita di Guillaume è una messa in scena da svolgere sul palcoscenico e fissare in un film che mette in sordina gli orrori della predazione familiare. Declamare i capitoli della propria vita diventa il modo migliore di sopravvivere a un percorso nevrotico e al legame parossistico con la madre.
Alla maniera del narratore proustiano ("Alla ricerca del tempo perduto"), Guillaume compirà una recherche risalendo il tempo, scovando i personaggi reali dietro a quelli immaginati, incontrando infine la sua Albertine e scoprendo con lei la possibilità di un amore diverso. Prolungamento naturale della sua pièce autobiografica, Les Garçons et Guillaume, à Table (in Italia Tutto sua madre) debutta al cinema sublimando sullo schermo le tribolazioni infantili di Guillaume Gallienne, attore, sceneggiatore e regista, che mette in arte le conseguenze profonde della patologia materna (il senso di colpa per non sapere riconoscere i propri desideri). Ma ancora, l'opera prima di Gallienne è una straordinaria dichiarazione d'amore alla propria madre, origine della sua vocazione di attore. 
Membro della Comédie Français, Guillaume Gallienne ha interpretato a teatro tutti i ruoli, limitandosi sullo schermo a impersonare il suo e quello del genitore, la cui voce interiore non smette di tormentarlo durante il faticoso affrancamento dai condizionamenti famigliari. Meno solerte e prorompente nell'affetto della yiddish mame di Woody Allen (Edipo relitto), più ingombrante e 'rigida' della madre di Norman Bates (Psyco), la mamma di Guillaume non è evidentemente in grado di rispondere empaticamente al figlio che diventa oggetto per compensare le proprie carenze strutturali tra una sigaretta messa in posa e i capelli messi in piega. Attore, nella realtà e nella finzione, Guillaume Gallienne ha trasformato i dolori dell'infanzia in carburante artistico, maturando una consapevolezza del proprio corpo e di sé che lo rende adatto a interpretare tutte le età della (sua) vita. Bambino, adolescente, adulto, Gallienne è sempre credibile dentro un one-man show autobiografico profondo e sottile. Il suo viso e il suo corpo creano l'illusione, stimolando le analisi degli psicanalisti e facendo la felicità dello spettatore, qualsiasi spettatore che abbia tratto ispirazione, forza, talento e nevrosi dalla propria madre, totale, nera, isterica, istrionica, indiscutibile, terribile, (im)perfetta, pacificata, efficiente, sensibile, affettuosa che sia.

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