Tutte le fotografie sono state scattate da GDLart.
Davide Zongoli: campione di poledance, coreografo e modello.
Come ti presenteresti ai nostri lettori?
Innanzitutto grazie per avermi chiesto di fare questa
intervista, mi fa molto piacere! Onestamente non credo sia appropriato
usare il termine "modello" quando si parla di me: diciamo che sono
un artista, poliedrico ed eclettico se vogliamo, che ogni tanto ha la fortuna
di posare per dei progetti interessanti da quelli per Armani o Vogue Uomo, che
è uscito proprio questo mese, a quelli per altri fotografi come GDLart... Ma
modello non direi proprio: non ho i requisiti minimi richiesti... (ahahaha)
Sei un campione di Pole Dance acrobatica, uno dei migliori
artisti al mondo, come nasce la passione per questa disciplina?
Così come l'approccio alla danza è stato casuale, anche quello
alla pole è avvenuto senza un vero scopo... E' stato tutto un divenire da quando
sono entrato nell'ambiente coreutico. Ho cominciato danza relativamente tardi: avevo 17 anni e dopo 10
anni in vasca passati a nuotare e fare gare agonistiche decisi di lasciare il
nuoto e dedicarmi ad altro. Passai da uno sport all'altro per un paio d'anni (dai 15 ai 17)
senza grossi risultati: gli sport di gruppo dopo anni passati a gareggiare da
solo non erano per me e negli altri non trovavo un gran coinvolgimento. Alla fine dell'estate dei miei 17 anni andai con un'amica a fare
una lezione di danza serale, così per divertimento, in una delle scuole di danza
della mia città natale.
Era una di quelle lezioni serali per amatori che vogliono farsi una
sana sudata e divertirsi dopo una giornata di lavoro imparando qualche passo di
danza. A fine lezione l'insegnante (Antonella Mita) mi disse se volevo
tornare il giorno dopo nel pomeriggio insieme ai ragazzi che studiano per
diventare professionisti e così feci... A fine giornata ero talmente entusiasta
che mi iscrissi a tutti i corsi giornalieri (classico, moderno e
contemporaneo). Studiavo tutti i giorni e sentivo che la danza era qualcosa che
mi apparteneva e in cui riuscivo bene. Alla fine dell'anno scolastico avevo
già due contratti lavorativi: uno a teatro in un'opera ed uno in tv a Rete4
per una prima serata di varietà. Qualche tempo dopo partì in tournée con uno
spettacolo di Andrè De La Roche alla
fine del quale decisi di lasciare gli studi di legge che avevo cominciato nel
frattempo e trasferirmi a Roma per perfezionarmi e diventare un vero
professionista. Così feci ed in poco tempo recuperai il tempo perduto a livello
accademico studiando per tutto un anno in due grandi centri di danza (avendo
vinto 3 borse di studio). Dall'anno successivo lavorai in moltissime
produzioni teatrali e televisive, in Italia e all'estero, ed ebbi la fortuna di
avere dei coreografi eccellenti che mi insegnarono tanto su quello che oggi è
diventato il mio lavoro. Ma più lavoravo e più facevo audizioni, più mi rendevo
conto di quanto il metro di valutazione del mondo coreutico non era sempre
corretto: per quanto uno studiasse tutti i giorni e si svegliasse ogni mattina
alle 6:30 per essere pronto alla sbarra alle 8:30 dall’altra parte della città
(tanto per fare un esempio), non sempre si veniva scelti per il talento e la
professionalità quanto per l’altezza o il colore dei capelli…
L’entusiasmo dei primi anni cominciava ad affievolirsi e, visti i
tagli che si facevano a cultura e spettacolo, i lavori in Italia erano sempre
meno. Così qualche anno più tardi, nel 2008, mi cimentai in
qualcosa di diverso: la danza acrobatica aerea. Cominciai a studiare alcune tra
le diverse discipline aeree (cerchio, tessuti, trapezio) per qualche mese e poco
dopo oltre che come ballerino lavoravo anche come acrobata. Nel 2010, dopo aver visionato qualche mio video, fui chiamato dalla produzione del primo tour
europeo di Leona Lewis per far parte del cast come acrobata aereo e successivamente
accompagnai la cantante nelle varie performance che faceva per presentare
l'album. Fu una bellissima esperienza che mi diede davvero molto sia a livello
professionale sia personale, soprattutto perché mi fece riacquisire
fiducia nel mio lavoro e consapevolezza nel fatto che occorre necessariamente gente preparata.
Dopo la tournèe ormai ero conosciuto più come aeralista o acrobata
che come ballerino: sembrava che in Italia un artista non potesse fare più cose
bene allo stesso tempo... così cominciai a lavorare sempre più come acrobata e
meno come danzatore. Durante quegli anni conobbi una ragazza che lavorava per Le Cirque
Du Soleil, con cui sono diventato molto amico, e che nel 2011 venne a Roma per
fare uno stage di poledance. Mi scrisse chiedendomi se fossi interessato a
provare questa nuova disciplina garantendomi che mi sarei divertito... Beh, mi
conosceva molto bene! Durante l'intera lezione non feci altro che appassionarmi
sempre più a tutte queste nuove tecniche e figure che stavo imparando. Non era solo una questione di forza, ma una combinazione tra
equilibrio, grazia, potenza e coordinazione: ritrovavo e riutilizzavo tutti gli
insegnamenti ricevuti in tanti anni di danza ed acrobatica aerea e riuscivo a
fare delle figure di alti livelli soltanto dopo averle provate un paio di volte
perchè ne capivo la tecnica e l'esecuzione quasi automaticamente.
Lì decisi di studiare poledance regolarmente e il giorno seguente
mi iscrissi al corso di quella che oggi è la mia coach: Titty Tamantini. Lei
mi spinse ad entrare nella squadra nazionale italiana e a rimettermi in gioco
affrontando le competizioni di poledance che ci sono in Italia e nel Mondo. Più
studiavo, più imparavo, più cresceva la voglia di fare: in quelle settimane ho
ritrovato molte delle sensazioni che mi spinsero a studiare danza
professionalmente. Tre mesi dopo partecipai alla mia prima gara e vinsi il titolo di
Campione Italiano di poledance (Settembre 2011) di cui detengo ancora il
titolo, l’anno successivo sono diventato il primo campione europeo maschile e a
luglio 2013 ho ottenuto la medaglia d'argento ai mondiali di Londra. L'impegno, la costanza e il conseguimento meritato di tutti i
risultati raggiunti hanno fatto crescere sia la passione che la stima per
questa disciplina che spero di poter presto chiamare Sport.
Ci racconti qualche aneddoto dei campionati di Pole Dance?
Quali sono le tue emozioni prima di salire sul palco?
Beh, durante il riscaldamento o prima di prendere parte ad una gara
si vede davvero di tutto: gente che fa yoga, ragazzi che provano e riprovano un
passaggio al palo o chi si abbuffa di cioccolato, e poi c’è anche chi entra
frettolosamente in camerino a sole due esibizioni dalla propria gara... Io!
E’ successo agli ultimi campionati italiani a Roma: durante le
prove del pomeriggio c’era stato dato un ordine di esibizione che la sera è
stato poi cambiato... Il problema è che non mi era stato comunicato, quindi mentre
mi trovavo tranquillamente seduto tra il pubblico in teatro a godermi le mie
colleghe cimentarsi nelle loro coreografie, convinto che ci sarebbero state
altre 10 donne prima di me, sono stato avvertito del cambio di programma: ho
corso in camerino e in 10 minuti mi sono cambiato, scaldato, e lanciato sul palco
a controllare le pertiche (nelle gare ci si alterna tra due pali: uno spin uno
static) per poi gareggiare. Fortunatamente non è andata poi così male ed ho
conquistato l’oro, ma lo stress di quei 15 minuti è indimenticabile!
In questo particolare campionato non ho provato molto perché ero
troppo concentrato a fare in 10 minuti quello che di solito si fa in 50 minuti, ma
per quanto riguarda una gara o un esibizione di pole per uno spettacolo le
sensazioni sono sempre adrenaliniche: differentemente dal volto che presento
dietro le quinte o sul palco all'interno la tachicardia è alta e l’eccitazione
pervade tutto il corpo. In quei momenti devi essere davvero concentratissimo perché
una piccola distrazione o un piccolo errore possono compromettere tutto il
numero, quindi respiri tranquillamente, fai grandi sorrisi e lasci che il corpo
segua le combinazioni al meglio come ha fatto per mesi e mesi durante i
giornalieri allenamenti: il corpo sa tutto (Banana Yoshimoto).
Cosa diresti a chi vuole approcciarsi a questa disciplina? C’è
un età a cui iniziare e caratteristiche fisiche e mentali necessarie?
Tutto dipende dal tipo di risultato che si vuole ottenere. Se si
vuole cominciare a praticare poledance amatorialmente come un total-body per
mantenersi in forma e migliorare la propria fisicità o una maniera per mettersi
alla prova in cose che magari potevano sembrare impossibili da fare allora non
ci sono età o caratteristiche fisiche da tenere in considerazione: nei vari
corsi che seguo abbiamo sia bambini dai 5 anni che agilissime signore di 70
anni che molto spesso sono più in gamba di donne di 40 anni.
Se invece si vuole gareggiare nelle competizioni, al contrario
dell’età che non è un ostacolo le caratteristiche fisiche sono essenziali per
riuscire ad eseguire le diverse figure di forza e di flessibilità che si
trovano all’interno del regolamento dei campionati e che fanno parte dei
requisiti minimi per poter presentare la propria coreografia alle gare.
Sforzo fisico, perfezionismo e movimento. Tu infatti sei anche
un coreografo. L’ispirazione ha un ruolo importante nel tuo lavoro. Quali sono
le principali fonti che ti permettono di sviluppare il processo creativo?
Lo studio della danza e di diverse discipline acrobatiche, nonché la
passione per la lettura e l’arte, sono alla base della creazione delle mie
coreografie che cercano di raccontare qualcosa, e che non siano frenate da una
particolare scelta stilistica. Raggiungere la giusta armonia, in cui si devono
intrecciare le diverse parti che compongono il lavoro finale, diventa molto più
semplice ma allo stesso tempo complicato. Molto spesso è la musica che mi suggerisce quello che deve accadere
in una coreografia, come se le note mi dicessero quale movimento occorre fare o
quale luce bisogna utilizzare…quando si crea qualcosa di nuovo è sempre un po’
inspiegabile…sono più sensazioni che ti portano ad una decisione piuttosto che
un’altra.
Durante gli anni ho avuto la fortuna di lavorare con grandissimi
coreografi e registi (Pierluigi Pizzi, Gino Landi, Miche Van Hoeche) e a fare
da assistente a molti di loro (George Yanku, Garrison Rochelle): in questo
modo ho appreso distanti punti di vista che mi hanno dato una visione più ampia
di ciò che può accadere su un palco. Nel prossimo progetto che ho in cantiere dovrò creare 4 quadri dove
il tema conduttore sarà "le diverse forme dell’amore” con, appunto, quattro
declinazioni, quattro temi importanti di cui voglio riuscire ad esprimere
appieno l’essenza. L’evento avrà luogo il 24 Marzo 2014 presso la Casa dell’Architettura
a Roma e coinvolgerà l’orchestra sinfonica “Marco dall’Aquila” diretta dal
Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli e il ricavato della serata sarà devoluto
a favore delle popolazioni terremotate dell’Abruzzo.
La moda è un altro campo in cui ti stai muovendo. Ti piace
posare? Che rapporto hai con la macchina fotografica?
Direi che un pizzico di vanità sia intrinseco in chiunque faccia
questo mestiere :)
Non mi sono mai visto come un modello ma più come un interprete
nelle mani del fotografo che mi ritrae. Mi piace posare per dei progetti particolari,delle cose magari
inusuali e nuove o addirittura “strane”… Senza alle volte prendersi molto sul serio. La macchina fotografica non mi ha mai messo in
soggezione: avendo lavorato in molti programmi televisivi da quando avevo 18
anni sono a mio agio davanti ad un obiettivo ed il feeling che si crea quando
scatto è differente ogni volta proprio perché differente è il fotografo e
quello che vuole immortalare. La maggior parte delle volte siamo da soli io e
il fotografo ma capita che per le cose più importanti ci siano anche
operatori,truccatori etc… In entrambi i casi è come se mi isolassi e non pensassi
ad altro se non ad “essere quello che devo essere“: si recita una parte fino
in fondo per rendere le foto veritiere, ti convinci di essere quel personaggio
e ti fai pervadere da tutte le sue sensazioni e stati così da rendere la mimica
facciale e l’atteggiamento corporeo reali.
L’esperienza con Armani è stata sicuramente una delle più belle
davanti alla macchina fotografica: insieme al fotografo Kurt Markus abbiamo improvvisato e creato scatti unici in tre location
differenti e in migliaia di posizioni assolutamente non comode o sicure (ahahaha
quando usciranno gli scatti capirete di cosa sto parlando… Anche io sono
curioso di vedere il prodotto finale) Dovrebbero renderle pubbliche da
Febbraio/Marzo visto che le abbiamo scattate per le Olimpiadi 2014 che si
terranno in Russia. Esperienza differente è stata quella del servizio
per L’Uomo Vogue (in edicola proprio in questi giorni) insieme al fotografo
Dylan Don dove la rivista mi ha dedicato un articolo come una delle eccellenze
italiane nel mondo. Differentemente da come sono di solito posare, in questi
scatti ero vestito da capo a piedi: è stato molto divertente fare delle
posizioni acrobatiche e dei salti cercando di non distruggere gli abiti che
Ferragamo aveva messo a disposizione
Tu hai un fisico mozzafiato! Quali consigli daresti ai nostri
lettori per raggiungere la giusta forma e un buon rapporto col proprio
corpo?
Diciamo che mi difendo bene dopotutto faccio un lavoro in cui la forma fisica è molto
importante, quindi curare il corpo è una delle cose a cui dedico molto tempo
tra allenamenti, prove, dieta e palestra. Personalmente ho uno stile di vita sano: non fumo, non bevo
alcolici e ovviamente non uso droghe. Non ho mai fatto nulla di tutto questo
semplicemente perché sono cose che non mi appartengono e non ritengo necessarie
per divertirmi e stare bene.
Seguo una dieta regolare, con qualche libertà di tanto in tanto (gli “all you can eat“ giappo-cinesi sono il mio punto debole ahahah), mangio più volte al giorno in maniera equilibrata in modo da avere sempre il
metabolismo attivo.
Quel che posso consigliare non è seguire il mio “noioso” stile di
vita ma rivolgersi ad un nutrizionista (come ho fatto io) per capire cosa
mangiare e in che misura (ogni fisico è unico e di conseguenza anche la dieta
deve essere ”ad personam”). Molto importante è riuscire a ritagliarsi almeno
un’oretta al giorno, se non un paio a giorni alterni, dove fare dell’attività
fisica: palestra o sport che sia l’importante è che il corpo si alleni. La poledance da questo punto di vista è ottima perché si tratta di
un total-body che mette in funzione tutti i muscoli del corpo e, lavorando col
proprio peso, aiuta a svilupparli e definirli in maniera armonica.
Che bilancio faresti dell’anno appena passato? Quali sono le
novità e i progetti per il 2014?
Il 2013 è stato di sicuro un anno molto intenso e pieno di
soddisfazioni.
Appena tornato dalla Russia a Gennaio ho partecipato ad Italia’s
Got Talent arrivando in semifinale con un attrezzo nuovo e davvero difficile da
usare: un cavo elastico inventato appositamente per quella esibizione. Una volta terminata la gara sono stato chiamato a lavorare come
assistente coreografo ad Amici di Maria De Filippi (per cui avevo già girato
lo spot di apertura del programma un mese prima) mentre cominciavo a prepararmi
per le imminenti gare di poledance. Finito il programma mi hanno chiamato a lavorare all’Ushuaia di
Ibiza come acrobata per due mesi e nel frattempo ho partecipato ai campionati
italiani di pole a Giugno, vincendoli per il terzo anno consecutivo, e ai
mondiali di Londra a Luglio vincendo la medaglia d’argento. Dopo solo 2 anni e
mezzo che gareggio, diventare il vice-campione del mondo di poledance, dopo
aver vinto gli italiani per tre anni e gli europei lo scorso anno, è di sicuro
un bel traguardo considerando il fatto che, non vivendo di sola pole, non posso
allenarmi tutti i giorni come la maggior parte dei partecipanti alle gare.
Tornato in Italia (passando per il Billionaire di Bodrum in
Turchia) ho tenuto diversi workshop in Europa e ad Ottobre (dopo un casting
video) son stato chiamato da Armani per il servizio per le Olimpiadi 2014 in Russia. Novembre e Dicembre ho insegnato alla Hard Candy di Madonna e ho
cominciato a fare il pendolare tra Roma e Milano dove, dopo aver conosciuto
Franca Sozzani, sono stato fotografato ed intervistato per l’articolo di
Gennaio de L’Uomo Vogue sulle eccellenze italiane. Sempre a Milano ho
organizzato e diretto la seconda edizione di Extreme Dance Championship (EDC):
il primo concorso mondiale di danza acrobatica aperto a tutti i tipi di
specialità ed attrezzi, che ho creato lo scorso anno a Roma e di cui sono il
direttore artistico. Il 2014 è cominciato con il mio trasferimento a Milano da cui mi
sono arrivate diverse proposte come direttore artistico di agenzie di eventi
nonché come performer ed insegnante per varie scuole di pole. Ci sarà da
organizzare la terza edizione di EDC e forse uno spettacolo unico con alcuni
dei migliori atleti della FISAC di cui sono il responsabile nazionale della
sezione AcroDance. Poi come ti dicevo c'è il progetto del 24 Marzo a Roma il cui ricavato sarà devoluto ai terremotati dell’Aquila. Mi auguro che il 2014 porti altri progetti nuovi ed interessanti e
che sia anche più intenso dell’anno appena trascorso.
Tu sei giovane e sei riuscito, con l’impegno, a raggiungere
importanti traguardi, cosa diresti ai tanti giovani che vogliono perseguire i
loro sogni ma si sentono schiacciati dalla società?
Il periodo storico che stiamo affrontando non è sicuramente dei
migliori, molti di noi faticano a trovare un lavoro e ad avere una vita
regolare e vi assicuro che io non faccio eccezione, ma è anche vero che se si
ha un obiettivo nella vita non bisogna lasciarsi affliggere da niente e
nessuno. Allo stesso tempo bisogna essere capaci ed umili riconoscendo i propri
limiti e a fare del proprio meglio per superarli ed andare avanti. Troppo
spesso vedo miei colleghi lamentarsi per gli scarsi risultati raggiunti dando
la colpa alla società… Allora andate fuori: viaggiate, scoprite nuovi posti e
nuove possibilità, provate a mettervi in discussione e cominciare ad
intraprendere altre strade. Mi spiace dire queste cose, non voglio fomentare
una fuga già in corso dal nostro Paese, ma se non si hanno le possibilità qui le
soluzioni sono due: o le si crea o le si cerca altrove. Io sto cercando di fare
entrambe le cose nel mio piccolo e non con scarsi risultati… Bisogna osare ed
essere preparati per affrontare qualsiasi tipo di situazione ci si presenti.
Ringrazio molto Davide per la sua disponibilità e GDLart per averci permesso di usare tutte queste bellissime foto scattate da lui!