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Milano by Franca Sozzani!


Franca Sozzani è la regina di Vogue Italia. 
In un'intervista al Corriere della Sera ha parlato della capitale della moda: Milano tra progresso e ricordi! 


Leggiamo cosa dice Franca:

Luoghi del cuore?
«I chiostri dell’Università Cattolica. Il bar Magenta e il Jamaica. Erano i primi anni Settanta, odiavamo le discoteche e piazza San Babila, considerata molto out».

Rimpianti per la Milano del passato?

«In via Manzoni non c’era neanche un negozio. In via della Spiga ho visto sparire, una alla volta, la drogheria, la cartoleria, la panetteria, la salumeria».

Non le manca il vecchio Quadrilatero?
«Era bello, ma evidentemente rendeva meno. E sì, mi dispiace che non ci sia più un posto come il Toulà. Ma non ci si può fermare a guardarsi indietro, né lamentarsi che Cova non è più italiano e Lorenzi ha venduto».

Le piacciono i nuovi grattacieli?

«Molto. Colpa di mio padre: ingegnere del Novecento, era ossessionato dalla modernità. E infatti abitavamo nella torre di viale Sabotino, dalla nostra finestra si vedeva la Velasca».

Rendering della "futura" zona Tre Torri

Adesso ci sono il grattacielo Unicredit e il Bosco Verticale.
«Meno male. Milano deve poter uscire dalla dimensione circolare e restrittiva del centro. Quando mia sorella Carla aprì “10 Corso Como” mio padre disse basito: “In quella zona popolare?”. Come le Varesine, dove non si poteva mettere piede. Perfino spingersi al Ticinese era da avventurieri. Ora no, per fortuna sono nati nuovi poli urbani. Non possiamo stare tutti attaccati alla Madonnina».

Ricetta nei momenti difficili?

«Mai sedersi. Essere concentrati e positivi. E lavorare molto».
Lezione stramilanese.

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