Questo post era destinato al "Tonno", ma le paturnie notturne fanno brutti scherzi. Che palle, direte voi, questo ormai si lagna e basta... Il fatto è che ormai vivo la notte: il giorno è la solita merda di routine, fatta di un nulla che mi sta devastando mente e cuore, mentre di notte sono solo io e il mondo, i pensieri... Come dice Arisa.
La notte è il mio rifugio, torno ad essere quello che ero grazie anche ad internet che mi ha dato un pò di notorietà , mentre di giorno ritorno il solito ragazzo trombato dalla vita che è dovuto tornare a vivere dai genitori: un sfigato, insomma, questo l'identikit che usano in questo periodo...
Non voglio far diventare pubblici problemi anche molto privati e non solo miei, qualcuno di voi sa qualcosa, e la merda durerà per un bel pò... So solo che stasera sono andato molto vicino a cancellare il blog, non a chiuderlo, ma a cancellarlo definitivamente: l'avrei fatto più per me, per liberarmente definitivamente, dato che ha finito anche quello per darmi pensieri.
Ho voglia di libertà , di riappropriarmi della mia vita e questa, cari miei, non è vita, non lo è!
Non sto cercando né aiuto né pietà , come mi capita da un pò scrivo, ecco. Come con un vecchio amore, ci siamo riscoperti. Del resto chi potrebbe sopportarmi se non una tacita amica alla quale dico io cosa pensare.
Il mondo va avanti spedito e io sono fermo, mi vedere? Sono li a guardarvi... Girate intorno a me e mi raccontate tutto quello che vi sta capitando, mi volete bene, vi siete affezionati a me e sentite che potete confidarmi racconti della vostra vita. Ieri era il turno di un ragazzo che non trovava l'amore e io li a spiegargli di non mollare; stasera un ragazzino anoressico che non si sente bello: come potevo lasciarlo senza risposte... Risposte? Ma quali risposte posso dare io che non so nemmeno qual'è la strada della mia vita? Quali?
Perchè mi sento di essere sempre disponibile a tutti, non è forse questo che mi ha ficcato in mezzo ai problemi che mi stanno soffocando? Perchè devo esserci per tutti? Perchè sono fatto così, ecco. Non vorrei mai voltarvi la faccia, non potrei mai non dire "dimmi tutto", avrei paura di farvi soffrire e io la sofferenza non la voglio vedere più!
Che sciocchezza, soffrire perchè non rispondo, qui siamo di fronte ad una sconfinata megalomania o ad una psicosi incurabile...
Non ho più nulla e sapete a cosa penso continuamente? Ad aiutare: voglio andare da quelli di "telefono amico" per ascoltare quelli che davvero stanno pensando di farla finita e io non riesco ad accettare che non ci sia nessuno ad ascoltarli, come capitava a me...
Come capita a me.
Meglio lasciar perdere. Piuttosto, come si fa ad accettare che un adolescente pensi di farla finita? Non lo capisco, non riesco a capacitarmi, mi distrugge, è come se tutto quello che ho passato io non fosse servito a nulla, ricomincia tutto daccapo! E no, cazzo, non deve essere così!
Non posso, non voglio accettarlo!
Sono confuso. Sono solo. Sono impotente.
Perchè? Perchè, vi prego ditemelo! Ho sempre avuto mille programmi, mille idee in testa e ora sono bloccato. Peggio: non posso nemmeno aiutare chi sta peggio di me, odio! Sono incazzato, mi fa male la testa, lacrime.
Sono incazzato anche perchè sto cominciando a pensare a me stesso: soffrire per la mia situazione è egoista e io sto provando esattamente questo, ma non devo, non devo, cazzo!
Ho appena finito di parlare con Rafa, dei suoi programmi. Anch'io ero così pieno d'entusiasmo, ecco com'ero! Rivoglio quei dieci anni che mi avete rubato, mi sentite? Li rivoglio!
Sto parlando di farla finita, mi incazzo per gli altri e mi ricordo che anche io c'ho pensato, una volta. Una volta lontana, lontana, che stanotte mi sembra così vicina. E lo dico a te, tu che sei da parte a me. Ma qui da parte a me non c'è nessuno. Sono solo, solo ad ascoltarvi, stanza buia, lampada accesa, vista sfocata dagli occhi umidi.
Il mondo va avanti anche senza di me ed è quello che i miei occhi vedono ormai da troppo tempo.
Dovrei esserne felice, ma non riesco, non più, non ora.
Non so neanche più cosa scrivere, non so più cosa dire. Non so nemmeno fingere bene e non potrei fare finta di nulla, fare quello che ho fatto tutti i giorni in questi mesi: esserci.
Quando arriva la notte e resto solo con me mi accorgo che per me non c'è nessuno. C'è solo il nulla: nulla da fare, nulla da dire, nulla da amare.
potrei risponderti in privato, ma visto che qui si può commentare ne approfitto. molto di quello che dici, se non quasi tutto, lo condivido. sai che anche per me questo non è affatto un buon periodo, che come te non ne vedo la fine, mi sento bloccata, i miei progetti sono tornati rinchiusi nel fondo di un cassetto perchè non mi è possibile realizzarli. e come te desidero aiutare gli altri, forse perchè chi sta male davvero desidera evitare la sofferenza al suo prossimo. e il paradosso è che siamo bravissimi a dare buoni consigli che noi stessi siamo incapaci di seguire ma chissà ... forse è proprio questo il nostro ruolo? a volte penso di sì. e quindi è comunque importante "esserci"...
ReplyDeleteSembra che il saper dare ottimi consigli agli altri e non a noi stessi sia la cosa che ci riesce meglio... Magari agli altri diciamo che andrà tutto bene, che ogni ostacolo si può superare, che la felicità si può raggiungere, che la vita ha i suoi alti e bassi ma alla fine tutto si aggiusta; e lo diciamo non ipocritamente o per compassione, ma perchè ci crediamo veramente. Solo che, nei nostri dialoghi con noi stessi, non riusciamo a dire le stesse cose e il buio ci sembra sempre più buio e profondo e lungo.
ReplyDeleteUna cosa però è importante e voglio che tu la impari, perchè mi sono affezionato a te e non voglio vederti così: non possiamo aggiungere il dolore degli altri al nostro, non possiamo addizionare le sconfitte altrui alle nostre. E questo non vuol dire che non dobbiamo aiutare gli altri, non dobbiamo ascoltarli, non dobbiamo consigliarli, non dobbiamo fermarci a pensare al loro dolore... sono cose giuste e belle da fare. Ma dobbiamo mantenere una certa lucidità , non immergerci nel loro stesso dolore perchè è inutile, dannoso sia per noi che per loro: sembra una cosa fredda e cinica da dire, ma non lo è. Non possiamo cadere nel baratro insieme agli altri, dobbiamo restarne fuori per poter sopravvivere e poter aiutare loro ad uscirne. Per quanto ci è possibile. Perchè non siamo infallibili, non siamo psicologi, non siamo esperti di chissà che: possiamo solo mettere frutto la nostra esperienza...
E' bello il tuo dire "Dimmi tutto" a quelli che ti contattano: è una cosa che ti fa onore e da questo si capisce quanto tu sia ricco dentro. Ma non lasciarti sopraffare e annichilire da tutta la sofferenza che c'è vicino o lontano da noi, ti prego! Non è giusto, non è utile, non serve...
Io non so con precisione il perchè della tua tristezza e della tua voglia di scomparire e non ti dirò "Sono solo momenti" "Dai, vedrai che tutto si sistemerà " "Ce la puoi fare". Per un momento metto a tacere la mia parte ottimista che funziona solo con gli altri e mai con me stesso e ti parlerò come se dovessi parlare a me...
I momenti che stai passando sono tremendi, posso immaginarlo. In misura minore ne so qualcosa anche io, anche se adesso va molto meglio. Ma è molto improbabile che arrivi qualcuno a salvarti, qualcuno a risolvere tutto quello che è rimasto insoluto nella tua vita, qualcuno che ti ridia il tempo perso, le occasioni mancate, le scelte sbagliate. Fidanzati o no, con una famiglia o no, con amici o no, siamo comunque soli nella nostra vita. Ormai quello che è fatto è fatto e non si può cambiare. Puoi solo prenderne atto, inghiottire il boccone amaro e voltare pagina, iniziare a ricominciare, a cambiare, a mutare... Non so come: il modo lo puoi trovare solo e soltanto tu. Sarà difficilissimo, ti sembrerà di perdere persino i pochi appigli che hai, di mettere in discussione le tue poche certezze, di scendere ancora di più sotto terra, ma sarà soltanto per spuntare dall'altra parte della Terra. Provaci. Ma soprattutto, credici. Perchè la vita non è mai completamente finita. Mai!
E ricordati che è vero che il mondo andrebbe avanti anche senza di te. Ma sarebbe molto più povero, più triste, con meno significato per molte persone, senza la tua presenza.
Un grande abbraccio
Lo so che c'è questa terribile coincidenza nelle cose che ci stanno succedendo. Mi spiace molto, lo sai. E' vero che chi soffre non vuole più la sofferenza, almeno per noi, altri immagino possano rielaborare la cosa in senso opposto... Quello che mi fa star male è di essere in balia degli altri quando ho sempre fatto tutto da solo e non ho mai chiesto nulla a nessuno, anche perchè mi da fastidio e in un certo senso non ne sono capace... Vorrei davvero essere più libero, aiutare di più, esserci di più, ma ora vedo che anche queste piccole cose che pensavo di riuscire a garantire si stanno sfocando... :/
ReplyDeleteE' strano, piccolo Febo, di come una giovane testa possa avere più fermezza e lucidità di una un pò più vissuta, diciamo così... Però devo ammettere che mi capita sempre più spesso e, questo, un pò mi conforta...
ReplyDeleteTi ringrazio per quello che hai voluto dirmi e perchè hai voluto farlo, immagino che non sia stato facile, ma anche per me non è facile cambiare. E' come se vivessi in simbiosi con i sentimenti degli altri, si potrebbe dire che sn troppo empatico, e questo in effetti mi provoca frequenti momenti di sconforto, di confusione tra la mia (in)felicità e quella altrui.
Quello che non tollero è che ora anche per me tornano quei momenti in cui non avevo nessuno, in cui mi sentivo in trappola, e tutto questo proprio quando scopro che ci sono ragazzi, anche giovanissimi, che non vedono futuro quando, invece, secondo me dovrebbero essere più spensierati...
Quello che mi dici è esattamente quello che dovrei cercare di fare, il problema è riuscire a farlo: conoscendomi so che sarà dura estraniarmi dalle situazioni altrui, di non cercare di mettere becco, di non intervenire, anche perchè, come tu dici, non sono uno psicologo e potrei fare più danni che altro, visto che in certi casi anche una parola di tropo potrebbe essere fatale...
Nn mi resta che allenarmi, ma non so se sarò abbastanza bravo... :)
Mi sono accorto che, citando Rafa, potrebbe pensare di essere la causa di questo sfogo: voglio chiarire che non centri nulla e che era solo un racconto della mia notte. Non voglio minimamente scalfire il tuo entusiasmo di ieri, anzi, rafforzalo che rafforza anche me, proprio tu che, giovanissimo, trovi finalmente una bella serenità dopo averne passate tante! :)
ReplyDeleteCome dice Febo uno riesce a trovare soluzioni alle questioni degli altri meglio che per le nostre anche perchè ne abbiamo una visione come se guardiamo da un punto elevato riuscendo a cogliere meglio i vari aspetti, certo poi non possiamo farci carico delle vite degli altri anche se certe azioni e situazioni generano in noi rabbia e sconforto, quando sento di genitori che non sostengono i propri figli nelle loro scelte nella loro natura mi viene una rabbia che vorrei essere io a sostenere questi ragazzi e ha dargli l'amore che non hanno avuto ma purtroppo certe figure non sono sostituibili e non possiamo fare altro che dare un abbraccio virtuale o reale ed accettare questa nostra condizione umana.
ReplyDeleteOggi bisogna sopportare tutta una serie di frustrazioni che la vita ci prospetta, i giovani nell'incertezza del futuro i meno giovani (come me) nella consapevolezza che se non si sono raggiunti certi risultati rimane poco tempo o non ne rimane affatto per raggiungerli ma sempre con la speranza e la certezza che il cambiamento è sempre possibile ma deve partire da noi gli altri ci possono spronare, offrirci visioni differenti ed alternative, confortarci, ma siamo noi che dobbiamo far nostri tutti questi contributi esterni.
Ne abbiamo già parlato ieri e non mi spreco troppe parole.. devi continuare a lavorare qui e nelle altre parti, perchè ormai fai parte di qualcosa.
ReplyDeleteAbbiamo sempre detto che i glogger sono una famiglia.. e allora sfruttiamola no? :)
E' proprio così, l'importante è riuscirci. Ho sempre affrontato di petto le situazioni della mia vita perchè nn riesco ad accettare certe cose e questo mi ha provocato più problemi che benefici. Però posso dire, almeno, di aver preservato la mia coerenza. Ora vorrei essere coerente con me stesso e spaccare tutto, ma sento che non ho più forza, son stanco, stufo. Ricomincia tutto da capo, ogni giorno, le speranze e i sogni si allontanano e, come dici tu, il tempo per realizzarli diminuisce... Forse è questo il punto, sento che ormai sono "roba vecchia", se domani ci sarà qcosa di utile, speciale, nuovo, non sarò coinvolto. Questo mi fa male, sento di non essere più all'altezza, nemmeno col blog e certe domande me le faccio.
ReplyDeletePoi, per carità , con la mia saolitudine sto benissimo, però quando ho intorno il mio mondo, il mio equilibrio, i miei affetti e tutto questo ora non c'è...
Si, è vero. Perdonami se ti ho citato, ma eri nel racconto... :)
ReplyDeleteSai che vorrei fosse davvero una famiglia Glogger? Spero sia così per tutti quelli che ne fanno parte, almeno ci si può aiutare a vicenda!
Il problema è che nn mi sento più utile, non ho più... Boh, non so nemmeno io cosa...
Citando me stesso ti dico "tutto questo non fa bene al mio ego"... parlando seriamente non me la sono presa se mi hai citato.
ReplyDeleteMi dispiace solo vederti così, di norma sei tu quello stralunato e pazzo (in senso buono) del gruppo. Vederti così malinconico, mi fa male perchè è un segno palese che questa vita, questo paese e questo dannato cervello, distruggono e intaccano anche le persone più positive che esistono.
Purtroppo è dura essere una "famiglia" alla lontana ma ognuno di noi raccontando o anche semplicemente ridendoci su fa un grosso passo avanti.
Hai citato quei due ragazzi.. se uno smettesse di ridere o di combattere finiremo diventando delle dannate amebe senza sentimeni.
Sai bene che io,come te, ho raggiunto livelli infimi della mia vita, dove il cervello volava a pensieri talmente macabri da farmi paura oggi.
Devi solo andare avanti e vedere sempre tutto in meglio.. io ho trovato la forza in mio figlio e nel fare progetti per il suo futuro, perchè il mio probabilmente è già segnato da tempo. Devi cercare quella cosa che ti spinge ad andare avanti.. è dura ma non è impossibile.
E' proprio questo il punto, sai. Devo trovare un nuovo scopo, un nuovo stimolo che mi faccia capire che devo andare avanti, hai ragione! Spero di trovarlo, anche se è tutto molto desolato qui intorno... :/
ReplyDelete;) mi fa piacere tu abbia apprezzato le mie parole.
ReplyDeletePerò io non ti ho detto di "non mettere becco, di non intervenire". E' prezioso dare consigli, dare una parola a chi ci contattata, mettere a disposizione la nostra esperienza (soprattutto la tua, visto che ne hai di più. Io ancora ne ho ben poca). Però devi imparare a non farti coinvolgere eccessivamente dai problemi di chi ti scrive: i loro problemi non possono diventare i tuoi, le loro ansie non possono diventare le tue. Bisogna capire che non possiamo compatire, cum-patior, patire con loro... è sbagliato!
Per esempio gli psicologi, nonostante le ansie, il dolore, i turbamenti, le paure dei loro pazienti, riescono a mantenere un distacco, che non è indifferenza ma la capacità di non lasciarsi sopraffare da tutto, in modo da poter aiutare.
Ecco... secondo me dovresti esercitarti su questo. Anche a me a volte viene difficile, ma bisogna sforzarsi. E per fare questo non devi rifiutarti di aiutare quelli che vogliono un tuo consiglio :)
Un grande e forte abbraccio ^^
Spero di riuscirci, mi dispiacerebbe dovermi chiudere ancora di più, soffocato anche dai problemi degli altri... :)
ReplyDeleteGrazie ancora! Io, cmq, di esperienza non ne ho tantissima, ma cerco di fare esempi con quello che mi è successo quando si parla... Ecco.