Se in Italia si discute se i grattacieli devono o meno avere un altezza limite [qui lo spunto] nel resto del mondo si continua a sperimentare sulle nuove architetture, sulle forme e sui materiali del futuro...
Una delle più grandi archistar del momento è sicuramente la anglo-irakena Zaha Hadid, che io considero una poeta delle forme (tutti quelli che hanno il deserto dentro sono poeti... ). Oggi ho scelto un suo progetto in avanzata fase di realizzazione che quelli di archiportale.com descrivono meglio di me:
Glasgow: verrà inaugurato nel corso dell’estate il Riverside Museum progettato da Zaha Hadid per accogliere la collezione d’imbarcazioni e veicoli antichi facenti parte del Transport Museum.
Sviluppato nel 2004 in occasione di un concorso di progettazione internazionale cui presero parte anche Daniel Libeskind, Foster & Partners, Gareth Hoskins, Grimshaw Architects, Pringle Richards Sharratt e Will Alsop, il progetto rientra nel “Glasgow Harbour Program”, il piano di riqualificazione dell’area portuale della città, con le sue fabbriche metallurgiche ed i suoi cantieri navali abbandonati.
Il museo sorge nel punto di congiunzione tra i fiumi Clyde e Kelvin, sulla stessa riva dove è sito l’auditorium progettato da Norman Foster, ed è stato sviluppato come una sorta di “tunnel”, le cui estremità si aprirono rispettivamente sul paesaggio urbano e sul lungofiume. L’itinerario che porta da un’estremità all’altra della struttura ricorda nella forma un’onda in movimento, da cui prendono forma delle “pieghe” visibili sulla copertura in zinco, in puro stile Hadid.
L’involucro di copertura si sviluppa lungo un percorso a zig zag che termina con una facciata vetrata demarcante l’estremità affacciata sul fiume Clyde. I visitatori hanno accesso al museo dal lato nord, l’estremità con vista sulla città. Un lungo percorso espositivo, caratterizzato dallo scultoreo soffitto a onde, li condurrà sino alla estremità sud dell’edificio, lato affacciato sul fiume.
Per quanto concerne gli allestimenti: la collezione permanente del museo verrà presentata in suggestive ricostruzioni di alcune aree della viabilità cittadina. Il primo livello dell’edificio accoglie invece le gallerie tematiche, variamente dedicate a motocicli, autovetture etc...
Il progetto mi ha fatto venire in mente le onde del mare, così ad una poeta delle forme abbino un poeta della scrittura:
Tu mi stai accanto, lontananza del socialismo.
Dici d’esser vicina? Frammezzo alle angustie,
in nome della vita, in cui ci siamo legati,
trasportaci, ma solo tu.
in nome della vita, in cui ci siamo legati,
trasportaci, ma solo tu.
Tu mandi fumo tra una nebbia di teorie,
terra fuori di ciarle e di calunnie,
come una porta sul mondo e una porta sul mare,
e una porta sulla Georgia da Mleti.
terra fuori di ciarle e di calunnie,
come una porta sul mondo e una porta sul mare,
e una porta sulla Georgia da Mleti.
Tu sei il paese ove le donne di Putivl’
non piangono prima del tempo come i cuculi,
e con tutta la verità io le rendo felici,
e ad essa non occorre distoglierne lo sguardo.
non piangono prima del tempo come i cuculi,
e con tutta la verità io le rendo felici,
e ad essa non occorre distoglierne lo sguardo.
Dove respirano l’una accanto all’altra,
e i ganci della passione non scricchiano
e non danno un residuo di frazioni
per sventura delle madri e dei bambini.
e i ganci della passione non scricchiano
e non danno un residuo di frazioni
per sventura delle madri e dei bambini.
Dove io non ricevo alcun resto
in vita spicciola dall’esistenza,
ma segno solo ciò che spendo
e spendo tutto quello che conosco.
in vita spicciola dall’esistenza,
ma segno solo ciò che spendo
e spendo tutto quello che conosco.
Dove la voce, mandata a rincorrere
una novità indistruttibile,
con l’esultanza del mio bambino
mi fa eco dall’avvenire.
una novità indistruttibile,
con l’esultanza del mio bambino
mi fa eco dall’avvenire.
Qui sarà tutto: ciò che ho vissuto
nei presagi e nella realtà,
e coloro di cui non sono degno,
e ciò per cui fra di essi ho un nome.
nei presagi e nella realtà,
e coloro di cui non sono degno,
e ciò per cui fra di essi ho un nome.
Tu sei ancora qui, e mi hanno detto
ove sei adesso e ove sarai alle cinque.
Io ti potrei trovare nel Kursaal,
piuttosto che ciarlare invano.
ove sei adesso e ove sarai alle cinque.
Io ti potrei trovare nel Kursaal,
piuttosto che ciarlare invano.
Tu ascolteresti ritornando giovane,
grande, libera, audace,
dell’uomo giunto al limite
da una formica che è cresciuta troppo.
grande, libera, audace,
dell’uomo giunto al limite
da una formica che è cresciuta troppo.
Vi sono nell’esperienza dei grandi poeti
tali tratti di naturalezza
che non si può, dopo averli conosciuti,
non finire con una mutezza completa.
tali tratti di naturalezza
che non si può, dopo averli conosciuti,
non finire con una mutezza completa.
Imparentati a tutto ciò che esiste, convincendosi
e frequentando il futuro nella vita di ogni giorno,
non si può non incorrere alla fine, come in un’eresia,
in un’incredibile semplicità.
e frequentando il futuro nella vita di ogni giorno,
non si può non incorrere alla fine, come in un’eresia,
in un’incredibile semplicità.
Ma noi non saremo risparmiati,
se non sapremo tenerla segreta.
Più d’ogni cosa è necessaria agli uomini,
ma essi intendono meglio tutto ciò che è complesso…
(B. Pasternak, Le onde, 1931)
se non sapremo tenerla segreta.
Più d’ogni cosa è necessaria agli uomini,
ma essi intendono meglio tutto ciò che è complesso…
(B. Pasternak, Le onde, 1931)