Parlavo proprio ieri della tendenza del privilegiato ed attempato VIP di desiderare e portarsi dietro a mò di cagnolino il boy-toy.
Qualche giorno fa, invece, ho anche parlato della multinazionale tedesca che ha offerto anche servizi di escort ai proprio dipendenti in trasferta. Notizie brutte, insomma, sulle quali si può anche sdrammatizzare, quando si tratta del boy-toy, mentre su altre è meglio approfondire. Che la nostra società della giovinezza e bellezza eterne porti, inevitabilmente, alla deriva del corpo-oggetto è comprensibile; meno lo è quali conseguenze e sviluppi potrà avere su di noi. Molti giovani di oggi, maschi e femmine, di età compresa tra i 15 ed i 23 anni ritengono non solo che sia comprensibile, ma anche lecito, prostituirsi per pagarsi gli studi. Molti, moltissimi di loro lo fanno, tanti anche quando non ce ne sarebbe bisogno, qui l'aberrazione, ma per togliersi gli sifizi. Corpo come oggetto, per il cliente, corpo come mezzo per l'offerente... Anche sul lavoro concedersi è mezzo per arrivare: mi raccontava un mio compagno di università qualche anno fa come fare per entrare a lavorare in una grossa catena di elettrodomestici: al colloquio concedersi oralmente, visto che il responsabile era frocio... Ricordo che rimasi shockato, anche perchè il mio amico era etero e non manifestava particolari remore a riguardo. Storie di un mondo alla deriva, insomma. Mi chiedo, visto che tutto gira intorno al sesso, cosa succederà quando non ne sentiremo più il bisogno??? Mi ricordo un articolo su Focus di qualche anno fa in cui si tentava di immaginare l'uomo del 3.000: cervello gigante, nano, senza bocca, intestino attrofizzato e assenza di genitali... Aiuuutooo!!!
dal "Corriere" di ieri:
l'operazione della dia sul NUOVO BUSINESs di cosa nostra
Mafia, licenze per sale da gioco in cambio di escort e cene: 10 arresti
In manette anche l'ex direttore dei Monopoli siciliani e il «cavaliere del lavoro» Maria Franca Simula
PALERMO - Le sale da gioco e i centri scommesse sono i nuovi business di Cosa nostra, che corrompeva funzionari dei Monopoli di Stato per ottenere in tempi rapidi concessioni e licenze: in cambio offriva cene, vacanze, e le ormai immancabili escort. Lo ha scoperto la Dia di Palermo che, con l’accusa di corruzione aggravata dall’associazione mafiosa, ha arrestato 10 persone. In carcere, tra gli altri, l’ex direttore dell’agenzia dei Monopoli siciliani, attualmente responsabile delle sedi di Campania e Sardegna, Nicola Andreozzi, il vicedirettore della sede siciliana, Salvatore Magno e un dipendente, Giovanni Polizzi, assessore all’Urbanistica in un Comune del palermitano.MANETTE PER UN CAVALIERE DELLA REPUBBLICA - Tra gli arrestati c'’è anche una donna, Maria Franca Simula, impiegata alla direzione Nazionale dei Monopoli. La Simula nel 2003 è stata insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica. L’inchiesta ha potuto contare su numerose intercettazioni ambientali e telefoniche. Oltre a favori e regali i funzionari avrebbero ottenuto, anche da prestanomi di Cosa Nostra, somme di denaro: uno dei dipendenti arrestato, Giovanni Polizzi, in meno di un anno avrebbe intascato tangenti per oltre 40 mila euro. I soldi sarebbero stati accreditati su conti segreti tramite bonifici.ESCORT E CENE - Secondo gli investigatori per accelerare le pratiche per le concessioni di sale giochi i prestanome dei boss «offrivano» ad alcuni funzionari vacanze, escort e cene. La corruzione funzionava anche per conoscere in anticipo i controlli che i Monopoli avevano intenzione di fare: i funzionari corrotti in cambio di una cena o di elettrodomestici, facevano sapere ai titolari dei centri che stavano per scattare gli accertamenti. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia e dal pm Sergio De Montis. Tra i corruttori l’imprenditore Michele Spina, titolare della Primal, una società catanese aggiudicataria di 24 sale giochi e 71 punti Snai: secondo gli investigatori dietro Spina ci sarebbe Sebastiano Scuto, proprietario di una serie di supermercati condannato per associazione mafiosa. Ai domiciliari, invece, è finito Francesco Sasarubea, ex amministratore della sala bingo Las Vegas, a Palermo, confiscata dagli inquirenti in un’indagine sul riciclaggio di denaro da parte della mafia.
se vuoi approfondire, nello stile jhp:
http://jimihendrixinparadise.blogspot.com/2011/05/eyes-wide-shut-meneghina.html
http://jimihendrixinparadise.blogspot.com/2011/05/its-escort-time.html