Sta per arrivare la risposta di HBO a Spartacus. La serie si intitola "Game of Thrones" ed è ambientata nell'universo fantasy di George R. R. Martin, ossia castelli, spade (ehm... ) e cavalieri. A differenza di Spartacus, quindi, che è ambientato nell'epoca della Repubblica Romana e tratta di schiavi, spade (ehm... ) e guerrieri.
Tutto iniziò con Rome nel 2005 (sempre HBO) e la violenza senza censure della realtà storica arrivò nelle nostre case (da noi fu trasmessa da Rai Uno, ma fu censurata nelle scene più cruente). Poi nel 2010 arrivò Spartacus: Blood and Sand (ora su SKY) e, oltre alla cruda violenza dell'anno zero, arrivò in TV anche il sesso senza veli: una sorta di Eyes Wide Shut consolare, colorita ma per nulla lontana dalla realtà di una società che si divertiva a vedere ammazzarsi delle persone in un'arena e a farle mangiare dai leoni. Anche il sesso era uno spettacolo, merce di scambio, assolutamente onnisessuale... A onor del vero la TV seguì la scia dei "300" di Zack Snyder (2007).
Ora "GoT" tenta di cavalcare questa nuova onda nel fare serie TV e, come Spartacaz, strizza l'occhio anche al pubblico gajo. Che tristezza, simulare un pom**no tra due nobili per farci dire "Oh, caspiterina, questa serie è anche per me...": cliché al tramonto di un mondo alla deriva.
Un punto a favore, invece, la descrizione della violenza nuda e cruda. Anche se fantasy, la serie descrive il modo di vivere dell'Europa medievale, quando eravamo noi i barbari...
non farmi inca**are, altrimenti ti strupo!
il trono agognato
sotto: scene di sesso con pubblico in Spartacus:
Anche se tutto cominciò con Rome. Interessante l'analogia grafica delle due serie romane: