La prima foto che posto qui sotto ritrae il
recladding appena ultimato di una delle due
Torri F.S. di
Porta Garibaldi, a
Milano.
L'operazione si è resa necessaria in un intento generale di modernizzazione ed abbellimento del nuovo centro direzionale
meneghino che sta vedendo la luce proprio nell'area tra Porta Garibaldi e
Porta Nuova. Il sospetto, però, è che si sia voluto
siliconare, per cos' dire, i nuovi interventi con altri di solo recupero per far sembrare il tutto una colossale operazione immobiliare e richiamare investitori e nuovi clienti. Parere mio. Sono anche dell'opinione che le due torri potessero benissimo rimanere com'erano ed essere semplicemente ripulite un pò. Certo potevano piacere o non piacere, come possono piacere o non piacere come stanno diventando ora, ma almeno prima avevano un'identità. Un'identità
postmoderna, evidente visto il richiamo all'
AT&T Building di
Philip Johnson, che forse era il caso di preservare. Comunque il mio parere non conta
una cippa nelle decisioni immobiliari milanesi, per cui non mi resta che fare lo spettatore degli eventi. Del resto Milano si sta candidando al ruolo di '
città del nuovo', dove tutto cambia e non dura più di un anno (avete notato il ritmo con cui cambiano i negozi in
Corso Vittorio Emanuele o
Corso Buenos Aires?) visto che l'economia è quella che è e che la sede della Borsa è volata a Londra:
insomma qualche ruolo pur lo dovrà avere sta' città?!?! Torniamo all'architettura di oggi:
signore e signore, l'architettura è morta, viva l'architettura! Non si costruisce più nulla,
tutto si trasforma, giusto per proseguire l'infilata di citazioni. L'architettura è oramai un
ridisegno della realtà: superfici nuove, esterne ed interne, nuovi materiali,
città dentro la città (ma non c'erano già i
mall nel sobborgo?) e
ponti nell'infinito, nuova frontiera dell'uomo:
voglio costruire anche la! sembrano dire queste nuove opere. Ripeto, costretto e non, per ora rimango spettatore...