Doveva capitare prima o poi e, alla fine, è successo. La nostra mente ci fa dimenticare presto le cose brutte, affinché i traumi vengano metabolizzati, digeriti, lo fa per farci sopravvivere e, in questo modo, sopravvivere essa stessa.
Così è capitato che anche una immane tragedia come quella avvenuta in Giappone solo qualche settimana fa sia lentamente ed inesorabilmente passata in secondo piano. Oggi 6 aprile, compleanno della persona più inutile al mondo (mio padre, ndr), è il grande giorno per Mr. B., almeno secondo i giornalisti, per lui sarà una giornata qualunque perchè sicuramente non gli succederà nulla. Non entro in merito, anche perchè non ho elementi per stare né dall'una né dall'altra parte, ho solo una breve esperienza di vita che mi ha portato ad avere brutte esperienze (in piccolo rispetto al caso a cui mi riferisco) sia con cafoni arricchiti e violenti che con funzionari statali menefreghisti, impassibili, indifferenti ed immotivati. Questo mi ha portato a capire e, ritengo senza avere torto, che il male è ovunque, non è mai da una parte sola. Per questo, oggi, voglio pensare al Giappone, a chi sta peggio di me e a chi, come me, non vede ancora la luce alla fine del tunnel. Voglio pensare a Kyōto, il 'cuore' del Giappone, di cui ne è stata capitale per oltre un millennio. E' 'la città dei mille templi' ma anche la sede della Nintendo, per dire quanto la tradizione sia legata all'innovazione, ma questo in tutto il Paese. Voglio volare là, volgio volare e basta...
Un pensiero al Giappone: Kyōto
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