Non conosco molto di questo sfortunato artista dell'800, riscoperto solo di recente, se non che è il disegnatore che è stato utilizzato per la Divina Commedia di Famiglia Cristiana che mi fu regalata anni fa da una persona molto importante che non c'è più e che mi colpi proprio per le scene molto omoerotiche, a mio avviso.
La persona in questione era mia zia, sorella di mio nonno, una delle menti più brillanti e moderne che abbia finora conosciuto ed era, ebbene sì, una suora! Mi manca ancora oggi parlarle al telefono, soprattutto perchè era una di quelle rare persone che io definisco 'trasparenti', ossia che non nascondono nulla. Infatti, non è mai riuscita a coprire molto bene che l'abito che il destino le aveva riservato le stava stretto, ma non si è mai ribellata ed io ho sempre ammirato quel senso del sacrificio tipico di quelle generazioni. Oggi mi dispero per la situazione in cui mi trovo e in cui tanti di noi sono costretti per la crisi economica, ma a pensare a quello a cui mia zia ha dovuto rinunciare, beh, ragazzi, anni luce...Non posso non pensare a quante domande una figura come quella di mia zia abbia potuto stimolare in me: dal ruolo della donna alla rinuncia di sé per gli altri, ma anche la tristezza e, insieme, speranza, di chi ha dovuto rinunciare a tutto in attesa di una ricompensa promessa ma non garantita... Chapeau, cara zia, chapeau! Ovunque tu sia, un abbraccio forte dal tuo nipote preferito! :)
P.S.: è finora l'unico parente che non mi ha mai chiesto 'ce l'hai la ragazza?'...
